Era stato uno dei figli più illustri di Capodistria. Nazario Sauro era ricordato in città come un eroe. La medaglia d’oro al valor militare venne impiccata a Pola il 10 agosto 1916, per alto tradimento. Lui, cittadino austroungarico, aveva scelto di combattere per l’Italia. Naufragato e catturato a largo di Fiume venne giustiziato alcuni giorni dopo. Assieme a Cesare Battisti, Fabio Filzi e Guglielmo Oberdan è considerato una delle figure più importanti dell’irredentismo risorgimentale italiano e un eroe nazionale. Il fascismo ne fece, suo malgrado, una delle sue icone.
A Capodistria era stato eretto in suo onore un monumento, poi distrutto dai nazisti e sulla sua casa natale a Bossedraga era stata affissa una targa, che poi venne scalpellata nel dopoguerra. Sull’edificio di vede ancora il segno. In Italia ci sono vie e piazze che lo ricordano, ma nella sua città natale non sembra avere più diritto di domicilio e non c’è nemmeno nessuno che voglia curare la sua memoria. Era stato - dicevamo - uno dei figli più importanti di Capodistria, ma oggi nessuno sembra pronto a fare qualcosa per farlo uscire dall'oblio. Anni fa era stata ventilata l’idea di rimettere, sulla sua casa natale qualcosa che lo ricordasse. Una scritta semplice, senza nessuna retorica. A promettere il loro impegno furono gli stessi esponenti della locale comunità italiana, che poi se ne sono immediatamente dimenticati. Oggi sembrano essere in tutt’altre faccende affaccendati. Non è una priorità e probabilmente non lo diventerà mai, nemmeno in un momento in cui i capi di stato di Slovenia ed Italia, tenendosi per mano, vanno ad omaggiare il monumento dei patrioti sloveni fucilati dai fascisti e quello dedicato ai martiri delle foibe.
Stefano Lusa