Torna a Capodistria il festival IZIS d'arte contemporanea nato dall'iniziativa dei creativi più giovani. Un festival intermediale, che ha cioè l'attitudine a combinare più codici espressivi, e che s'interroga sul nostro presente tecnologico, allargando gli orizzonti e riunendo artisti e un pubblico interessato o curioso attraverso un prisma di esperienze e complesse domande sul futuro che ci attende.
Quest'anno l'evento prodotto dall'associazione culturale ed educativa PINA indaga il tema del controllo, per metterne in luce le contraddizioni che vi sono insite. Cuore di "Just control" / "Controllo automatico", da oggi al 20 ottobre al Magazzino Libertas, è una mostra collettiva in cui gli artisti invitati declinano il concetto di 'controllo automatico' in maniera spesso originale, con il ricorso a sistemi ambientali, meteorologici, database, ludici o meccanici. Un'esposizione che invita a riflettere su come affrontiamo il controllo all'interno della sfera digitale e su come percepiamo attraverso il filtro delle nuove tecnologie le gerarchie di controllo che si creano in relazione alla natura. Spazio anche alla produzione dello HEKA lab, workshop all'intersezione fra scienza, arte ed economia che si fonda sul concetto della cosiddetta Citizen Science, ovvero la scienza che si realizza con il contributo del cittadino. Diverse anche le performance, come "Parzialmente sereno" di Neža Knez e Vida Guzmić, che accompagna l'inaugurazione di stasera (ore 20) insieme a quella di due artisti di fama internazionale, lo statunitense Jonathan Reus, musicista noto per l'uso di tecnologie sperimentali, e il cantante, compositore e performer olandese Jaap Blonk.