Uno dei grandi storici istriani, Bernardo Benussi, nato a Rovigno nel 1846 e morto a Trieste nel 1929, uno studioso illuminato la cui vasta produzione storica sull'Istria ha resistito al tempo. Una personalità, la sua, analizzata nel convegno che gli è stato dedicato a Rovigno, dove relatori di varia provenienza si sono avvicendati nel rievocarne la figura (Benussi svolse anche attività di docente e fu tra i fondatori della Società istriana di archeologia e storia patria, sorta a Parenzo nel 1884), mettendo in luce la temperie culturale e le passioni politico-nazionali dell'età a cavallo tra Otto e Novecento in cui visse e di cui è un prodotto anche la sua opera più conosciuta, "L'Istria nei suoi due millenni di storia". Uscita esattamente cent'anni fa, nel 1924, a Trieste, mirava a far conoscere anche agli italiani del Regno la storia delle terre redente. Uomo della sua epoca, Benussi, ma alieno da una lettura della storia dell'Istria in chiave nazionalistica, così ne parla lo storico Fulvio Salimbeni, presidente dell'Istituto per gli incontri culturali mitteleuropei di Gorizia. Che spiega: "Certo, nella sua opera è privilegiata la componente italiana, quella slava - sloveni e croati - rimane più sullo sfondo. Però non compare quel disprezzo nazionalistico che ci sarà invece nel ventennio tra le due guerre mondiali".
Come leggere oggi questo vasto lavoro monografico, quasi una sintesi di quanto scritto dall'autore nell'arco di una vita, dalla preistoria all'Irredentismo? Secondo Robert Matijašić, archeologo e docente all'Università di Pola, l'opera di Benussi, pur preziosa per gli storici, è "un manuale di cento anni fa scritto per i lettori di cento anni fa". "Tutta la storiografia", dice a Radio Capodistria, "è in costante evoluzione. Nuove ricerche producono nuovi risultati e non è mai detta l'ultima parola".
Il convegno, introdotto dal direttore del Centro di ricerche storiche Raul Marsetić, con i saluti della vicepresidente della Regione Istriana Jessica Acquavita e del vicesindaco di Rovigno David Modrušan, è il frutto di un'iniziativa partita dalla Società di studi storici e geografici di Pirano, che dà così il via agli eventi per i suoi vent'anni. "Uno dei filoni d'interesse della Società", afferma il presidente dell'associazione, lo storico Kristjan Knez, "sono gli illustri personaggi istriani, le personalità che si sono distinte nei campi più diversi. Nel 2004 abbiamo iniziato con Pietro Kandler e oggi seguendo questo filo rosso affrontiamo Benussi, lo storico per eccellenza dell'Istria".
Alla Società piranese si deve anche una pregevole miscellanea di studi in memoria dello storico rovignese Antonio Miculian (1950 -2007), presentata in serata alla Comunità degli italiani di Rovigno "Pino Budicin".
Ornella Rossetto