Torna il grande balletto a Trieste con l'eterea e sempiterna "Giselle" di Adolpe-Charles Adam su libretto di Theophile Gautier, quintessenza del repertorio romantico, andato in scena per la prima volta a Parigi nel 1841. Favola di amore e morte, fate e spiriti, vendetta e perdono, viene presentata al Teatro Verdi in una versione classica e di raffinata eleganza del corpo di ballo dell'Opera di Lubiana, diretto dal maestro veronese Renato Zanella, con la coreografia dello spagnolo José Carlos Martinez.
Balletto fantastico in due atti che continua a confermare il suo fascino intriso di sogno, "Giselle" simboleggia il senso profondo della malinconia romantica e dell'insondabile mistero della passione più forte della morte. Una struggente storia d'amore interpretata per prima da Carlotta Grisi, una delle più celebri ballerine dell'Ottocento, nata nel borgo istriano di Visinada, e poi lungo due secoli cavallo di battaglia di altre grandissime danzatrici come Carla Fracci. A Trieste, nelle recite in programma fino a domenica 19 maggio, le protagoniste a colorare di una femminilità intensa il personaggio di Giselle saranno tre, a cominciare dall'ucraina Anastasia Matvienko, riparata a Lubiana dopo aver calcato i palchi più prestigiosi. Sul podio l'orchestra del lirico triestino sarà diretta dal giovane maestro belga Ayrton Desimpelaere.
"La collaborazione con il Teatro SNG di Lubiana - commenta il sovrintendente del Verdi Giuliano Polo - anno dopo anno si rafforza e ci dà sempre nuove soddisfazioni, soprattutto ci consente di venire incontro alla nuova passione per la danza del pubblico italiano, rafforzando quei rapporti artistici e umani d'oltre confine che fanno parte della nostra identità collettiva".