Sono trascorsi dieci anni da quando una prestigiosa edizione in facsimile pubblicata su impulso del compianto Silvano Sau riportava agli onori delle cronache due preziosi codici danteschi di fine Trecento copiati a Isola, allora cittadina della Serenissima: una storia che ci parla delle antiche tradizioni culturali dell'Istria e della secolare popolarità e diffusione del poema dantesco. Non sono mancate da allora a Isola iniziative tese a valorizzare questo ideale lascito. E adesso c'è anche un progetto Interreg, "Dante", di cui il Comune è capofila, che mira a promuovere la figura del poeta attraverso la creazione di percorsi letterari lavorando insieme a partner italiani e sloveni. Il tutto per un turismo di qualità, ecosostenibile e lento. Come dichiara la vicesindaca Agnese Babič, "continuiamo sulla scia della "riscoperta" dei codici danteschi a promuovere la figura di Dante, che in verità qui non è molto conosciuto, ma riveste grande importanza in particolare per la comunità italiana".
Ad affiancare Isola sono per la Slovenia l'istituto di ricerche IRRIS diretto dallo storico capodistriano Darko Darovec e il Museo di Tolmino, località dove è stata ipotizzata - come lungo tutto il confine orientale dell'Italia del tempo - la presenza del Dante esule; per l'Italia i due Comuni di Ceggia (in provincia di Venezia) e di Tolmezzo, oltre che la Regione Friuli Venezia Giulia.
"Siamo accomunati da questo passaggio di Dante", dice Elena Mengotti, della Direzione centrale cultura e sport della Regione FVG, "e vogliamo cogliere l'occasione di promuovere una nuova forma di turismo, legata alla letteratura. È provato che solo l'1% del nostro Paese è toccato dal turismo, con un 99% di territorio ancora da esplorare. Quindi non vogliamo portare i turisti in luoghi già percorsi ma attraverso cinque nuovi itinerari e nuovi prodotti turistici studiati per loro".
Avviato nello scorso aprile, il progetto "Dante" andrà avanti fino a ottobre 2026, forte di un finanziamento di quasi un milione 400 mila euro. Fondi che a Isola serviranno anche a completare il restauro del Palazzo del podestà, dove le riproduzioni dei due codici danteschi (che oggi si trovano l'uno alla Biblioteca Nazionale di Parigi e l'altro alla Marciana di Venezia) godranno di una speciale visibilità.