Per essere "una delle voci più originali e libere, personaggio di grande spessore intellettuale, poeta, scrittore, saggista, giornalista, documentarista istriano che ha scelto come propria particolare ed unica koinè tutte le lingue e i dialetti che si parlano nella nostra area nord-adriatica". È per questo che il Club Touristi Triestini ha assegnato a Milan Rakovac l'ottavo premio "Cergoly", riconoscimento istituito nel nome di Carolus Cergoly (1908 - 1987), voce autorevole ma oggi un po' dimenticata dell'ambiente culturale triestino, poeta in dialetto e in lingua, e autore del romanzo "Il complesso dell'imperatore", che lo lanciò come scrittore "mitteleuropeo" nel 1979.
Rakovac, da tantissimi anni testimone instancabile della pluriculturalità di frontiera, ideatore e fondatore del Forum Tomizza, ha ricevuto il premio ieri sera nel corso di un evento al Circolo della Stampa di Trieste, da sempre al fianco dell'iniziativa.
Risorto una decina di anni fa, ma di fondazione ottocentesca, il Club Touristi Triestini, che è presieduto da Alessandro Sgambati, opera con lo scopo di promuovere l'identità mitteleuropea, multiculturale, multietnica, plurilinguistica e pluriconfessionale della città. E dell'associazione Milan Rakovac, ha valutato la giuria, rispecchia ideali e progetti.
Quanto a lui, l'ottantacinquenne scrittore parentino di "Riva i drusi" si dice gratificato da questo riconoscimento intitolato a Cergoly. E lo fa, al nostro microfono, in quell'eloquio meticcio che contraddistingue così singolarmente la sua scrittura: "È un premio che mi fa piacere perché ho avuto la fortuna di conoscere Cergoly e de bever con lui qualche bira alla bireria Forst, e perché lo considero uno dei pilastri della nostra poesia, e quando dico nostra penso all'mbiente italo-sloveno-croato e anche austriaco. Che rimane e rimarrà per sempre. È un qualcosa a cui aggrapparsi per salvarci".