Sarà interamente dedicato alla musica sacra il concerto del Polifonico di Ruda in programma questa sera (20.30) nella cattedrale di San Nicola a Lubiana per il festival Imago Sloveniae International & Summer in Ljubljana Old Town. Una trasferta importante, quella nella capitale slovena, anche per un coro come il Polifonico che ha girato il mondo e si è aggiudicato i premi più prestigiosi, tra i quali - unica formazione italiana - le Olimpiadi corali prima in Austria e poi in Cina. "I rapporti tra la coralità del Friuli Venezia Giulia e la coralità slovena", spiega il presidente Pier Paolo Gratton, "sono molto stretti e si sono viepiù accentuati in vista di Gorizia con Nova Gorica 2025. Noi siamo spesso a cantare in Slovenia e quest'anno siamo stati invitati appunto a Lubiana".
Il Polifonico di Ruda, che prende il nome dal piccolo centro del Basso Friuli dov'è nato nel 1945, è una delle più celebri formazioni corali virili italiane, e uno dei cori più "anziani" del Friuli Venezia Giulia. Pier Paolo Gratton ne ha raccontato la storia in un libro, "Il sogno e l'illusione" (Forum Edirice). Il sogno, che si è realizzato sotto la direzione, negli ultimi vent'anni, dell'attuale maestra Fabiana Noro, era quello di farlo competere a livello internazionale. L'illusione, a cui si è invece dovuto rinunciare, era di poterlo fare con i soli artisti locali, tanto che "oggi - dice ancora Gratton - il coro è un compendio della coralità del Friuli Venezia Giulia, perché abbiamo coristi da Trieste, da Udine, da Pordenone, un po' da tutta la regione".
Tornando al concerto di stasera ("Meditazioni sacre"), che viene organizzato in collaborazione con l'Istituto italiano di cultura a Lubiana, il presidente sottolinea infine l'attenzione alla coralità slovena, con la proposta di un brano di Ambrož Čopi accanto a composizioni da Schubert a Rheinberger. Inoltre "abbiamo anche molti autori sloveni nel nostro repertorio, a significare appunto questa comunanza attraverso il canto corale tra le due regioni e le due comunità".
Dirige Fabiana Noro, accompagnamento organistico di Michele Bravin.