Molte città italiane ed europee godono in estate dell'opera all'aperto, ma per Trieste questa è davvero una novità importante, assente dal 2016, nella nuova filosofia di musicare le proprie eccellenze per riempirle ancora di vita, fuori dalla routine puramente museale, e al contempo rafforzare la vocazione divulgativa delle principali istituzioni musicali della città, attirando nuovo pubblico al repertorio di tradizione.
Tuttavia la lirica in Castello non è un'assoluta novità ma piuttosto va a rivendicare una tradizione che fu molto cara ai triestini fin dagli anni '30.
Con questa filosofia nasce dunque la revisione ed ampliamento scenografico della fortunata Turandot di Davide Garattini Raimondi, commissionata dal Verdi su misura per la nuova collocazione e ripensata appositamente per esaltare l'unicità e il genius loci del Cortile delle Milizie di Castel San Giusto.
In un'atmosfera notturna un pò dark il melodramma pucciniano, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, vedrà la slovena Rebeka Lokar nella veste della Turandot, considerata una delle migliori interpreti di tale ruolo. Mentre il personaggio di Calaf sarà affidata al tenore americano Clay Hilley, un assoluta eccellenza nel repertorio wagneriano, ma anche per Beethoven e Strauss.
La grande macchina scenica si avvale della presenza di due squadre di figuranti, una impegnata sul palco e l'altra sui torrioni, tutti vestiti di bianco e mascherati hanno il compito di sorprendere il pubblico e farlo entrare maggiormente nella storia.
L'allestimento è della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi. Le recite sono in programma oggi, il 12 e 13 luglio con inizio alle 21.15