Di solito allo scadere dell’ anno si fanno i bilanci e qualche previsione. Per quanto ci riguarda il bilancio che ci tocca fare riguarda una serie di cose incomprensibili che con ogni probabilità resteranno tali anche l’anno prossimo. Una di queste, riguarda la geopolitica locale: è il tormentone sloveno croato sul confine marittimo che sta mettendo a dura prova i nervi dei governi dei due paesi, arroccati su posizioni diametralmente opposte allo scadere del termine per l’ attuazione della sentenza di arbitrato internazionale.
Ma soprattutto mette a dura prova la capacità di comprensione di chi, come il sottoscritto, cerca di capire perché la politica sta facendo di tutto per incancrenire i rapporti fra popoli che tutto sommato stanno bene insieme anche a ridosso di un confine conteso che in passato non esisteva e che in futuro dovrebbe dileguarsi nello spirito di Schengen. Mentre stiamo scrivendo questa nota, nella baia di Pirano i colleghi giornalisti dei due paesi stanno contando il numero di incontri ravvicinati delle rispettive motovedette di polizia. Diciamo subito che già questo è qualcosa di anormale in un contesto europeo, mitteleuropeo, alto adriatico o istriano. Se poi succederà qualcosa di peggio avremo soltanto la conferma che abbiamo completamente sbagliato bersaglio e siamo usciti fuori orbita. Comunque sia, auguri di un felice anno nuovo e attenti ai botti.