Brexit o non brexit, è il quesito di sapore shakespeariano, che sta tenendo l’ Europa con il fiato sospeso. E tutto sommati è anche giusto che il più atroce dei dilemmi esistenziali, espresso dall’ Amleto di Shakespeare, si sia insinuato anche nella politica del paese che ha dato i natali al Bardo di Albione. Al di là del richiamo letterario, dietro la bocciatura del piano di uscita del Regno Unito dall’ Unione europea, presentato dalla premier Theresa May, si percepisce proprio un atroce dilemma esistenziale, l’ inquietudine di una lacerante scelta fra l’ essere e il non essere più parte della famiglia europea. Un dilemma parzialmente superato nelle ultime ore con la bocciatura della mozione di sfiducia contro il governo della May, che ora deve ricucire un'altra via d’uscita dall’ Unione, oppure anche no. L’ alternativa è un no deal, un’ uscita di scena senza accordi, che provocherebbe una catastrofe dietro l’ altra, una caterva incredibile di problemi per centinaia di migliaia di cittadini e incognite geopolitiche. Non da ultimo l’ indipendenza della Scozia e nuove tensioni sul confine con l’ Irlanda. Praticamente un suicidio.
Aljoša Curavić
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