La domanda, politica, che ci poniamo oggi è: saprà governare il futuro esecutivo sloveno, una coalizione a cinque più uno, che spazia dal centro sinistra passando per gli ex comunisti e fino all' estrema sinistra? Una coalizione nata più per arginare il partito di centro destra di Janez Janša, vincitore delle elezioni, e visto come il male assoluto, che per risolvere i problemi reali del paese? Se il principio motore della futura compagine governativa resterà l' idea fissa che all' interno del paese c'è un nemico da abbattere, politicamente e culturalmente, allora è probabile che la politica aumenterà ancora di più la distanza che c'è fra lei e il paese reale. Una distanza misurata con l' astensionismo elettorale e con i problemi irrisolti e che il nuovo governo dovrà comunque affrontare: i rapporti con la vicina Croazia, la trattativa con i sindacati del pubblico impiego, la privatizzazione della Nuova Ljubljanska banka, per non parlare dei grandi temi internazionali come le migrazioni e i rapporti con le super potenze. Staremo a vedere. Intanto qualcuno già festeggia, e non è detto che questo qualcuno sia il candidato mandatario.
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