Il consiglio di programma della RTV Slovenia, che insieme al comitato di controllo ne è uno dei due organi di amministrazione, ha deliberato questa settimana di essere contro ogni forma di attacco nei confronti dell'autonomia dei giornalisti, delle redazioni della radio televisione pubblica. Inutile sottolineare che si tratta di una delibera ovvia, scontata, in una situazione di normalità. E' però lecito chiedersi se siamo in una situazione di normalità, visto che un po' ovunque si stanno creando nuovi intoccabili tabù che costringono i giornalisti a trasformarsi in megafoni di qualcuno o qualcosa. Anche nel nostro microcosmo. Siamo in una situazione di campagna elettorale permanente. In Slovenia è praticamente iniziata la campagna per le amministrative. Tutti sono nervosi e tutti vorrebbero apparire al meglio. Anche i giornalisti, il che non significa che devono necessariamente abbellire qualcuno. Anzi. La legge che regola i mass media in Slovenia parla chiaro: l' attività dei mezzi di informazione si basa sulla libertà di espressione, sulla tutela della dignità dell' individuo, sull' apertura alla pluralità di pensiero e al flusso di informazioni, sull' autonomia delle redazioni e sulla responsabilità personale dei singoli giornalisti che, se sbagliano, devono pagare. In questo contesto c'è anche il diritto alla rettifica o smentita , che tutela i fruitori dei mezzi di informazione, di chi cioè si ritiene danneggiato da qualche notizia falsa, erronea. Buon fine settimana.