La notizia della settimana, che scelgo per voi, ha una connotazione immateriale. Il museo etnografico sloveno ha deciso di registrare il dialetto istrovento nel Registro del patrimonio culturale immateriale della Slovenia. Diciamo che è una buona notizia ma comunque non di quelle che da ora in avanti ci faranno fare sonni tranquilli, per ciò che riguarda la tutela della minoranza italiana. All’ istroveneto faranno compagnia, nel registro patrimoniale immateriale sloveno, i famosi Merletti di Idria, ridente cittadina famosa anche per le sue miniere di mercurio e dove per un breve periodo Pier Paolo Pasolini trascorse la sua infanzia. Qualche anno fa il comune di Idria gli dedicò anche una targa. Un bel gesto nei confronti di un poeta , scrittore e intellettuale italiano. Un gesto che non notiamo in Istria, dove chi amministra il territorio non riesce a capacitarsi che queste terre hanno dato i natali a numerosi intellettuali italiani degni di venire ricordati, anche con una semplice targa e dove la lingua italiana si sta letteralmente smaterializzando. Pazienza, ci consoleremo con un’ombra e un cicheto, che a Venezia vuol dire un bicchiere di vino e uno stuzzichino.
Aljoša Curavić