Fra le molte notizie più o meno in funzione preelettorale, ricordiamo che fra poco più di due mesi si vota per le europee, estrapoliamo due notizie che riguardano, incidentalmente, gli italiani d'Istria. E' nato in questi giorni l' olio extravergine d'oliva transfrontaliero d'origine protetta, che unisce sia l' olio d'oliva sloveno che croato. Peccato che nella dicitura non ci sia ombra della lingua italiana, che è lingua ufficiale in Istria, insieme allo sloveno e al croato.
E la lingua italiana è scivolata via come l' olio anche dal curriculum di una cittadina croata, diplomata nel liceo italiano di Fiume, a cui è stata negata la cittadinanza italiana perché, secondo il ministero dell' interno di Roma, non conoscerebbe la lingua, anche se lavora come traduttrice nel tribunale di Trieste.
Una notizia questa che è in linea con la notizia che abbiamo dato un po' di tempo fa secondo cui in Italia, soprattutto i rappresentanti del quarto potere , spesso si dimenticano che nella penisola istriana esiste una dimensione italiana che si articola non solamente nel passato ma anche nel presente, nelle scuole e nella toponomastica, quando c'è.
Aljoša Curavić
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