L’ anticipo di guerra tra Stati Uniti e Iran, che abbiamo assistito questa settimana con il fiato sospeso, si sta rivelando di giorno in giorno sempre più una sceneggiata ad uso delle rispettive opinioni pubbliche. Il che ci va anche bene, anche se ci amareggia, per i soliti nefasti effetti collaterali. Da questo episodio abbiamo capito, per l' ennesima volta, che anche le guerre finte possono provocare vittime innocenti, come tutte le guerre. I numeri e i casi in successione sono spaventosi: decine di morti al funerale di Soleimani, il genarle liquidato dagli americani. 176 morti nel disastro aereo a Teheran, provocato per sbaglio da un missile iraniano, come è stato confermato nelle ultime ore dalle autorità di Teheran. In questa, che è un’ecatombe, se si esclude il generale iraniano ucciso con la scorta, le vittime sono soltanto civili inermi. Nel bilancio definitivo di questa guerra finta, ad ora, si segnala il riposizionamento dei militari americani, e il rientro di sei militari sloveni della missione della Nato. Figuriamoci cosa avremmo assistito se si fosse trattato di guerra vera. Parliamoci chiaro, a guerreggiare, anche per finta, anche nel nostro piccolo, ci perdiamo tutti.
Aljoša Curavić
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