Le migrazioni. E' questo il tema di attualità politica, culturale e sociologica sia a livello globale che locale. Un tema che fa da sottofondo alla nostra quotidianità già da alcuni anni, inaspritosi dalle nostre parti con la recente crisi della rotta balcanica, interrotta dai fili spinati. Nelle ultime settimane la "crisi delle migrazioni" si sta nuovamente inasprendo. Complici, manco a dirlo, le varie campagne elettorali in corso. Nel vicino Friuli Venezia Giulia e in Slovenia. E' di qualche giorno fa la dichiarazione del ministro degli interni sloveno secondo cui c'è da attendersi una nuova ondata migratoria proveniente dai Balcani verso la Slovenia. Ce ne siamo dimenticati, ma il filo spinato messo dal governo Cerar è ancora lì , così come c'è il muro di Orban e le barriere austriache. A questi si sono aggiunti gli allarmismi da parte della destra slovena che vorrebbero blindare i confini con l' Italia, in previsione di una possibile ondata di ritorno dei clandestini. Ora, che le migrazioni siano da sempre un tema sfruttato dalla politica, è una triste realtà. Triste perché un tema sfruttato per incassare voti sulla paura della gente. Triste perché la politica, anche quella buonista della sinistra, non sa dare soluzioni adeguate. In Slovenia, dove non siamo immuni all' invecchiamento della popolazione, al calo delle nascite e alla disoccupazione, le domande che ci poniamo, fuori dalla politica, sono diverse. Da quella ovvia, se abbiamo bisogno dei migranti, a quella meno scontata, perché nessuno o pochi migranti decidono di fermarsi da queste parti. Buon fine settimana.
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