Il panico può causare più danni del coronavirus. Una certa politica, anche. E’ il sunto di quanto abbiamo capito questa settimana , nel bel mezzo dell’ epidemia che sta mettendo al tappeto la vicina Italia. Le misure di precauzione ma soprattutto la campagna mediatica stanno isolando il paese , con gravi ripercussioni sull’ economia e sull’ immagine di un paese da sempre votato all’ accoglienza. Insomma, quello che sembra essere un’ influenza un po’ più rafforzata è stata trasformata, a volte forse con meri intenti di spettacolarizzazione mediatica e speculazione politica, in peste. Con situazioni di panico incontrollato. Pare l’ abbia capito anche la politica, che sta cercando di abbassare i toni, soprattutto lì dove non c’è motivo di allarmismo, come in Friuli Venezia Giulia, dove al momento non si sono ancora registrati casi di contagio. In Slovenia, nel frattempo, ci stiamo preparando, ma non c’è motivo di panico; lo dicono i medici. Speriamo bene.
C’è un altro virus che in questo momento ci preoccupa di più, quello che di solito viene diffuso da politiche scellerate, che cavalcano pregiudizi scatenati dalle paure immotivate, o da pregiudizi razziali e ideologici, con il solo scopo di racimolare qualche voto.
Aljoša Curavić
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