La settimana in cui abbiamo celebrato la Giornata mondiale del rifugiato, siamo tutti sprofondati in una situazione di caos mentale provocato dalle difficoltà di articolare un atteggiamento e un pensiero univoco nei confronti di un fenomeno che è congenito alla natura umana: le migrazioni, appunto. Un fenomeno su cui in queste ore si sta giocando la tenuta dell' Unione europea, alle prese da una parte con le pressioni populiste e nazionaliste di paesi che vorrebbero blindare le frontiere, dall' altra alla ricerca di una strategia comune ed umanitaria che trasformi il fenomeno delle migrazioni in nuove opportunità di crescita, per tutti.
In vista del vertice europeo della prossima settimana, a Bruxellese si sta cercando, con tutta una serie di incontri informali, di ridisegnare una nuova strategia di accoglienza, che accontenti i paesi in prima linea, come l' Italia. In gioco la tenuta di Schengen, la libera circolazione e l' idea stessa di Europa. Un' idea già messa a dura prova con il filo spinato che abbiamo sotto casa e dalle piccole baruffe confinarie sloveno croate, riattualizzate in queste ore, dopo che la Commissione europea ha deciso di non immischiarsi in merito alla sentenza di arbitrato.