Questa settimana in Slovenia sono iniziate le consultazioni dei partiti con il presidente della repubblica per indicare la data per le prossime elezioni politiche, che con ogni probabilità si svolgeranno il dieci giugno. Tira già aria di campagna elettorale. Ma la notizia della settimana non è questa bensì le consultazioni di domenica scorsa in Italia, dove ha vinto quello che ormai viene chiamato l' antisistema. Cioè i non partiti, quelli che riescono a mobilitare l' elettorato, contrapposti ai partiti tradizionali. E siccome ciò che succede in Italia spesso fa tendenza, c'è da pensare che qualcosa di simile potrebbe succedere in giugno in Slovenia. Insomma, c'è un giro d' aria antisistema che si aggira in Europa . Anche se a dir la verità non riusciamo ancora ad intravedere le forze del cosiddetto antisistema che in Slovenia potrebbero impensierire le lobby tradizionali di potere, vista la capacità che queste hanno, ad ogni tornata elettorale, di inventarsi un doppio apparentemente alternativo che le mantiene sempre a galla. Una volta con il sindaco di Lubiana, Jankovič un' altra con il professore di diritto Cerar. Domani forse con il sindaco di Kamnik Šarec. Staremo a vedere. Per tornare a ciò che sta succedendo in Italia, nel 2013, quando il Movimento 5 stelle sfondò in parlamento, avevamo scritto che, finalmente, qualcosa di nuovo si era abbattuta sulle caste gonfiate a dismisura. Ecco, diciamo che, a cinque anni di distanza e un po' frastornati dall' incredibile onda d'urto di domenica, stiamo ancora aspettando che questa ondata si assesti. Chissà che sia la volta buona, anche perché le onde più aumentano di volume più sono imprevedibili e pericolose. Buon fine settimana.