Sono state quasi pari a 55 mila le tonnellate di manufatti contenenti amianto rimossi in Friuli Venezia Giulia dal 2018. Lo ha confermato l’assessore regionale all’ambiente, Fabio Scoccimarro, annunciando l’adozione in via preliminare del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e amianto, e l’avvio del procedimento di verifica di assoggettabilità alla Valutazione ambientale strategica dell'aggiornamento del Piano regionale di gestione dei rifiuti speciali e del Piano regionale amianto.
La rimozione dell’amianto, materiale molto utilizzato soprattutto per tetti e coperture di edifici fino agli anni ’80, ma risultato poi altamente cancerogeno e messo fuori legge in Italia nel 1992, è un’operazione che continua nel paese, che deve essere effettuata con procedure precise e precauzione per evitare il disperdersi di fibre nell’ambiente, e che in regione è stata finanziata con poco meno di 14 milioni di euro.
La regione ha anche mappato la presenza di amianto sulla superficie di 30 comuni, in cui risiede però oltre la metà della popolazione del Friuli Venezia Giulia.
"Per quanto riguarda il Piano rifiuti speciali – ha spiegato l’assessore Scoccimarro - si riconfermano in larga parte gli obiettivi e le azioni di piano già precedentemente individuati, con alcuni lievi modifiche ad alcune azioni che consentono di rendere il piano più attinente alle sopraggiunte disposizioni normative".
"Alcuni obiettivi – ha aggiunto l'assessore - sono stati raggiunti e si ritengono conclusi, altri devono ancora essere completati. Tutte le azioni sono state attuate e in larga parte riconfermate fino all'ottenimento degli obiettivi”.
La Giunta regionale ha anche approvato degli strumenti di pianificazione regionale sottoposti a monitoraggio per verificare l'andamento degli obiettivi.
Alessandro Martegani