Rischia di allontanarsi ulteriormente il ritorno dei tifosi della Triestina allo Stadio Rocco.
Nonostante il miglioramento delle condizioni del campo, inagibile per le prime partite in casa, disputate a Fontanafredda, la squadra sta valutando di giocare nel Pordenonese anche la partita di venerdì prossimo contro il Vicenza.
Il campo non drena l’acqua, e, oltre al prossimo impegno, non è escluso che altre partite di disputino lontano da Trieste, per consentire un intervento radicale sul fondo del campo da gioco.
Come se non bastasse, nel caso la partita si giocasse lontano da casa, è concreta anche la possibilità di una gara a cui i tifosi non sono nemmeno invitati: alla luce dei pessimi rapporti fra le due tifoserie e della scarsa capienza dello stadio, è infatti possibile una partita a porte chiuse.
D’altra parte una partita al Rocco, sia pur su un fondo non perfetto, farebbe guadagnare di più alla società, che non aveva lesinato critiche al Comune, affidandosi alla regione, ma in questi giorni il governatore Fedriga, indicato dal presidente della squadra come l’uomo che potrebbe risolvere la situazione, è negli Stati Uniti, lontano, perlomeno fisicamente, dal Rocco e dai problemi della squadra locale.
La decisione è attesa per oggi, dopo i sopralluoghi della Lega Pro: se non ci fosse il via libera, i tifosi dell’Unione sarebbero costretti alla quarta trasferta della stagione per una partita in casa.
Una situazione a dir poco frustrante per i tifosi, che hanno pagato un abbonamento per vedere allo stadio la propria squadra, e che accusano apertamente il Comune di incompetenza. A testimonianza del disagio dei supporters c’è anche una petizione online per chiedere certezze sul futuro della squadra e dello stadio che ha già superato quota mille adesioni, e non serve a rasserenare l’ambiente il fatto che, se la partita con il Vicenza andasse bene, l’Unione potrebbe salire in testa alla classifica per la prima volta da anni a questa parte.
Alessandro Martegani