Dopo la demolizione della Sala Tripcovich e l'abbattimento della Ferriera di Servola, Trieste cambierà ancora faccia. Il 19 aprile, infatti, verrà aggiudicata dal Comune giuliano, la demolizione dell'ex piscina terapeutica Acquamarina, crollata il 29 luglio del 2019.
Probabilmente, come spiega il quotidiano "Il Piccolo", nei primi giorni di giugno inizierà l'abbattimento di ciò che rimane della costruzione, che dovrebbe durare circa 60 giorni; in caso di eventuali contrattempi o slittamenti, le tempistiche dovrebbero comunque rispettare il periodo estivo.
Per la ricostruzione il Municipio ha la disponibilità di 4,6 milioni di euro, tra mezzi propri e risorse statali, ma ancora non è chiaro dove verrà collocata la nuova piscina.
Il terreno in Sacchetta, dove sorgeva l'Acquamarina, è proprietà demaniale; quindi, si valutò anche la possibilità di costruire una nuova piscina terapeutica in Porto vecchio, negli hangar ex Ford, nei pressi del Centro congressi. I costi molto elevati di questa possibilità allontanarono però la cordata friulana della Icop, inizialmente interessata al progetto. Ma attualmente il comune sembra voler riconfermare il sito in Sacchetta per l'edificazione di una nuova struttura.
Dal punto di vista legale, dopo una lunga inchiesta sui motivi del crollo, che fortunatamente non coinvolse persone perché la piscina era in manutenzione, qualche mese fa il Giudice dell'udienza preliminare rinviò a giudizio quattro imputati.
Il processo con rito ordinario inizierà il 24 maggio davanti al giudice monocratico Camillo Poillucci: l'ipotesi di reato è cooperazione in disastro colposo, pena massima 5 anni di reclusione. Alla sbarra l'ingegnere, progettista esecutivo e direttore dei lavori, il titolare dell'impresa veneta incaricata della manutenzione della copertura ed i due addetti che stavano lavorando il giorno del crollo.
Davide Fifaco