Lavandini strappati dal muro, rifiuti sparsi, infissi distrutti: sono le foto che il comune di Trieste ha diffuso lamentando un comportamento inaccettabile da parte dei migranti ospitati nel campo scout di Campo Sacro, una struttura pensata originariamente per fungere da ostello per i giovani esploratori, ma attualmente utilizzata per ospitare i migranti che passano il confine con la Slovenia.
Con l’aumento dei flussi e soprattutto con l’abbassarsi delle temperature, che non consentono sistemazioni di fortuna, il comune di Trieste aveva promesso l’apertura di altri centri per ospitare i migranti, fra le proposte un nuovo sito nell’ex mercato in via Gioia, ma la reazione del sindaco Roberto Dipiazza alle immagini dei danni è stata di segno opposto: “Cari concittadini, - ha detto in un video diffuso sui social, in cui si vedono anche le immagini incriminate - tutti mi chiedono di fare qualcosa per tutti questi extracomunitari che abbiamo in città, in piazza Libertà, dappertutto, ma dove li abbiamo messi, come potete vedere dalle immagini, hanno distrutto tutto. Io chiedo perché dobbiamo spendere i soldi dei cittadini italiani? Perché dobbiamo dare assistenza a questi che si comportano in questa maniera? Perché devo cercare altri posti per sistemarli se poi distruggono tutto? A questo punto io non faccio nulla per loro”.
Rimane ora da vedere che fine faranno le decine di persone, che quotidianamente si ritrovano nei pressi della stazione e che potrebbero rimanere senza un riparo proprio mentre le temperature si fanno sempre più rigide. Proprio in questi giorni si sono moltipilicate le segnalazioni alle forze dell'ordine di cittadini che hanno trovato accampate sui pianerottoli delle case o negli scantinati persone che cercavano di ripararsi dal freddo e trascorrere la notte al riparo.
Una serie di organizzazioni umanitarie avevano anche firmato una lettera con cui chiedevano soluzioni immediate per i profughi, richieste ribadite anche una conferenza stampa, ma che, perlomeno per ora, non sembrano proprio voler essere accolte dal sindaco Dipiazza, anche se il comune starebbe comunque vagliando delle ipotesi per creare dei dormitori.
Le parole di Dipiazza sono peraltro state contestate dalle organizzazioni umanitarie che ricordano anche come i danni siano normali in un’area pensata per ospitare un centinaio di persone ma che attualmente vede la presenza di 350 migranti alloggiati anche in tende, per i quali le strutture sanitarie e igieniche sono sottodimensionate.
Alessandro Martegani