Questa volta la Prefettura e il Comune di Trieste non sembrano voler lasciare nulla al caso: il ricordo del 25 aprile 2023 è ancora presente, con le proteste dei cittadini rimasti fuori dalla Risiera di San Sabba a causa dei nuovi limiti di capienza, e gli scontri all’esterno del monumento nazionale in seguito a una manifestazione, e in vista delle celebrazioni del Giorno della Memoria, spostate quest’anno al 28 gennaio, domenica, per consentire alla comunità ebraica di celebrare il sabato, è stato approvato un piano di sicurezza che regolerà in futuro tutte le manifestazioni all’interno della Risiera.
Il limite previsto dal piano, presentato oggi, fra gli altri, dal sindaco Roberto Dipiazza, dal prefetto Pietro Signoriello e dal questore Pietro Ostuni, è di 2200 persone all’interno del monumento, e ci saranno dei display all’esterno che aggiorneranno in tempo reale sulle presenze, e , in caso qualcuno esca, consentiranno ad altri di entrare. Il limite previsto però viene ritenuto sufficiente per non lasciare fuori nessuno, come conferma il Prefetto Signoriello: “Non credo ci saranno grossi problemi, chi vorrà entrare lo farà all'interno di un sistema di accessi più ordinato, più regolare, più sicuro, perché quello che ci preme, soprattutto quando si sta parlando di un contesto così importante come un monumento nazionale come la Risiera, è che chi si trova all'interno per partecipare a determinati eventi possa farlo in piena sicurezza”.
Grazie al contributo dei Vigili del fuoco sono state inoltre aperte tre uscite di sicurezza, e l’entrata sarà diversa dall’uscita per favorire il flusso. Sempre per motivi di sicurezza, la via Palatucci, antistante all’ingresso, sarà chiusa, consentendo un ulteriore controllo sulle presenze nel monumento, come conferma il sindaco Dipiazza. “Ogni volta avevo l'ansia, quando c'erano migliaia di persone, che non succedesse qualcosa– ammette -: adesso siamo a norma, e ringrazio a tutti per l’ottimo lavoro che è stato fatto”. “Credo in un momento così drammatico come quello che stiamo vivendo – ha poi aggiunto riguardo la giornata e le tensioni in medio oriente - la preoccupazione ci sia: vogliamo tutti la pace, mai pensavo di usare ancora la parola guerra in Europa, e invece guardate cosa sta succedendo”.
Tornando al tema della sicurezza il questore Ostuni ha sottolineato come tutte le forze dell’ordine stiano collaborando per assicurare uno svolgimento sereno della commemorazione. Le tensioni nella Striscia di Gaza fanno temere manifestazioni che, ha specificato il Questore, sono assolutamente legittime, ma non devono mettere a rischio la sicurezza dei cittadini, né disturbare o impedire una commemorazione.
Nel corso dell’incontro è stato anche riassunto il programma delle celebrazioni che vedranno, domani, la posa di 13 nuove pietre d’inciampo di fronte a 11 case di deportati, la proiezione di un film sulla Shoah, e il 28 gennaio, prima della manifestazione alla Risiera, la deposizione fiori di fronte al carcere del Coroneo e la marcia silenziosa fino alla stazione, dalla quale nel ’43 partivano i treni destinati ai campi di concentramento.
Alessandro Martegani