"Sorprendi la sorte" l'inno del centenario dell'Università di Trieste, vero e proprio motto per chi si lancia nel mondo degli studi accademici e della ricerca. Una fusione tra classico e moderno che può tranquillamente essere sovrapposta anche a questi 100 anni di storia dell'Ateneo giuliano, sempre pronto ad attualizzarsi senza però perdere di vista la propria storia.
Un evento da festeggiare con tutta la comunità come ha spiegato il Magnifico Rettore, Roberto Di Lenarda: "È un'occasione storica che vogliamo festeggiare con tutta la comunità e con tutta la città. Facciamo un punto di dove siamo ma per capire verso dove vogliamo andare, con quali strumenti, con quali obiettivi. Stiamo avendo grandi soddisfazioni: la collaborazione con la società civile, con gli enti istituzionali scientifici e non, sta crescendo, quindi credo ci siano i migliori presupposti per un futuro di ulteriore attrattività, di ulteriore crescita, sia nel campo della didattica che della ricerca. Abbiamo un aumento significativo degli iscritti ai corsi di laurea di primo e secondo livello, in particolare quest'anno abbiamo un aumento di circa il 20%. Abbiamo il numero storico di dottori di ricerca, ogni anno reclutiamo più di 200 dottori di ricerca. È un'Università che sta lavorando tanto, cha sta correndo, ma i risultati stanno arrivando".
Riccardo Illy, attualmente Presidente del Polo del Gusto, ha tenuto una Lectio Magistralis intitolata: "Trieste e la sua Università nell'epoca della distruzione creativa".
Queste le sue parole: "Il messaggio è che ci troviamo in un momento di grandi cambiamenti, che definisco di tre rivoluzioni. Quella della globalizzazione, quella della digitalizzazione e quella delle energie, dove stiamo passando alle energie rinnovabili. Questo comporterà grandissimi cambiamenti ed anche grandi distruzioni, sia nelle imprese, nelle organizzazioni, ma anche nei posti di lavoro. Dall'altra parte anche grandissime opportunità. Bisogna essere pronti quindi al cambiamento, ad adeguare la propria formazione, ad adeguare la propria professionalità. In questo l'Università può essere ed è di grandissimo aiuto, però occorre uno spirito di accettazione della sfida per affrontare tempi di grande cambiamento come quelli attuali".
Davide Fifaco