Non sarà uno sgombero, ma una “chiusura” del Silos, e tutto avverrà senza forzature e tenendo conto delle situazioni personali.
Sono queste le rassicurazioni che il prefetto di Trieste, Pietro Signoriello, ha fornito ai rappresentanti delle organizzazioni umanitarie che da tempo si occupano di assistere e fornire generi di prima necessità alle centinaia di persone che vivono, in condizioni disumane, all’interno del Silos, l’antica struttura nei pressi della stazione di Trieste.
L’incontro, al quale ha partecipato anche il questore di Trieste, Pietro Ostuni, è stato convocato a una settimana esatta dall’ordinanza di sgombero firmata dal sindaco, Roberto Dipiazza, che aveva provocato la reazione delle organizzazioni, preoccupate per la sorte dei migranti, attualmente ancora senza una meta definita.
Il Prefetto però ha rassicurato sia sulle procedure di chiusura, che avverrà alla presenza di rappresentanti dell’UNHCR, sia sulla sistemazione.
Esclusa la possibilità di utilizzare l'ex mercato di via Gioia, immobile di proprietà del Comune, il Prefetto ha confermato che già dalla scorsa settimana il campo scout di Campo Sacro, a Prosecco, è in grado di ospitare 85 persone, e a breve la capacità salirà a 150. Questa struttura sarà però dedicata ai nuovi arrivi sulla Rotta balcanica, mentre le persone che attualmente sono accampate al Silos saranno traferite in altre strutture nel Paese. Il Prefetto non ha fornito date certe per il trasferimento, ma ha assicurato che le operazioni saranno ultimate il “prima possibile”, non appena sarà tutto pronto, (forse già in settimana), come conferma anche Daniela Luchetta, presidente della fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo, Hrovatin, che ha partecipato all’incontro: “Il Prefetto ha confermato che ci sono già 85 posti pronti in accoglienza a Campo sacro, e che quindi eventuali migranti in arrivo potranno essere accolti là, mentre quelli presenti al Silos saranno smistati con diverse situazioni di accoglienza in altre città”. “Non sappiamo quando questo avverrà – ha aggiunto -, il Prefetto ha detto che spera di farlo il prima possibile, ma soltanto quando tutto sarà pronto e predisposto per questa accoglienza”. “Ci ha rassicurato anche sul fatto che sarà tenuto conto delle situazioni personali, cioè se ci sono dei richiedenti asilo con appuntamenti in Questura già prefissati e che tutto verrà considerato. Ci ha anche tenuto molto a dire di non voler parlare di sgombero ma di chiusura: ci tiene molto al fatto che questa parola sia cambiata”.
Fra Prefettura e organizzazioni umanitarie sembra quindi proseguire il dialogo, mentre non altrettanto si può dire per quanto riguarda l’amministrazione comunale, che ha firmato l’ordinanza la scorsa settimana e che per ora non sembra aver avviato alcun contatto con le organizzazioni che da mesi chiedono un intervento che garantisca un alloggio e un trattamento dignitosi ai migranti e il rispetto dei loro diritti.
Alessandro Martegani