Secondo il rapporto 2022 della Fondazione Nord Est intitolato "Il Futuro sta passando, chi è pronto e chi no", presentato in un incontro organizzato dalla Fondazione con Confindustria Udine, il Nordest non è in questo momento il motore economico che è stato negli anni passati.

Al convegno hanno partecipato il presidente Confindustria Udine e reggente Confindustria Fvg, Gianpietro Benedetti, e la vicepresidente degli industriali friulani Anna Mareschi Danieli. Quest'ultima ha spiegato che "gli spazi di recente restaurati della Torre Santa Maria nella nostra sede che ospitano questo incontro sono uno spazio ideale per una riflessione economica sul territorio: abbiamo bisogno di conoscere e comprendere per riuscire ad essere al meglio delle nostre capacità, pronti ad affrontare i repentini cambiamenti di mercato".

Gianluca Toschi, ricercatore senior della Fondazione Nord Est ha affermato: "Per anni abbiamo parlato del Nordest come locomotiva, una delle aree che trainava l'economia italiana ed è ancora vero, ma se ci confrontiamo con il resto d'Europa, ci accorgiamo che questo treno corre molto meno velocemente rispetto ad altre regioni vicine e simili al Nordest come vocazione manifatturiera, come la Baviera o il Baden-Württemberg".

Tra i dati presentati anche la mancanza di circa 50.000 lavoratori l'anno in tutto il Nordest, tra Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romgana. Una rotta che va assolutamente invertita avverte Toschi, con una parola d'ordine che deve essere "attrattività". Bisogna riuscire a calamitare giovani talenti e non solo, servono anche lavoratori da impiegare in occupazioni normali per rimettere in moto e far correre la locomotiva.

Il direttore scientifico della Fondazione, Luca Paolazzi, ha sottolineato che "senza giovani non possiamo realizzare le due transizioni che stiamo attraversando, quella del digitale e quella della sostenibilità. A rispondere a questa urgenza ci devono pensare sia la politica- ha concluso - sia le aziende".

Davide Fifaco