Mentre continua il confronto politico sul provvedimento della sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, che ha annunciato un provvedimento che intima ai proprietari di due centri culturali islamici di provvedere al ripristino della destinazione d’uso “legittimamente autorizzata, con divieto di utilizzo dell’immobile come luogo di culto”, e quindi di non consentire che i locali vengano utilizzati per le preghiere, sul tema è intervenuta anche la Chiesa per iniziativa, come riporta “il Goriziano”, di due parroci di Monfalcone, don Flavio Zanetti e il decano don Paolo Zuttion.
Le iniziative del Comune, che di fatto contrastano la religione musulmana, preoccupano anche parte della comunità cattolica in città, e proprio l’ultimo provvedimento ha suscitato non poche perplessità. I due parroci hanno deciso di dare indicazioni ai fedeli distribuendo, dopo le funzioni religiose del fine settimana, un documento che espone la posizione della Chiesa. “Se il problema è il sovraffollamento di alcuni locali, è bene che questo venga impedito per la sicurezza delle persone che vi accedono – si legge nel documento –, ma certo, queste persone hanno diritto di pregare: siamo noi cattolici – continuano - quelli che nel mondo sostengono la libertà religiosa, ovunque. Auspichiamo quindi che anche le altre confessioni religiose possano pregare in luoghi consoni, rispettando le norme del nostro Paese, come facciamo noi”.
Don Flavio e don Paolo però vanno oltre e invitano al dialogo con la comunità musulmana e a non aver paura delle diverse culture. “La paura è una cattiva consigliera – dicono –: i musulmani non sono i nostri invasori né i nostri nemici, ma dei nostri fratelli che sono venuti qui chiamati dal lavoro che altri non facevano. La stragrande maggioranza di loro è venuta nel nostro Paese nel rispetto delle vigenti leggi italiane”.
“Se qualcuno non sa cosa comunicano, possiamo chiederglielo e farcelo raccontare organizzando degli incontri – scrivono don Paolo e don Flavio - è importante saperlo e offrire segni di trasparenza e occasioni per conoscerci".
“Se sapete che qualcuno è un pericoloso integralista violento, - spiegano ai fedeli - non esitate a segnalarlo alle forze dell’ordine, ma se non avete elementi per dirlo, è più saggio tacere che fare di ogni erba un fascio mentendo sul prossimo”.
I due religiosi si dicono poi certo che “i veri musulmani saranno così saggi da emarginare e segnalare questi individui pericolosi per tutti, innanzi tutto per loro. E – concludono - abbiamo piena fiducia nelle forze dell’ordine, che operano con discrezione e competenza per la sicurezza di tutti”.
“Se uno è musulmano, è libero di esserlo – concludono - se uno è cattolico, è libero altrettanto. Nessuno può impedirci di essere quello che siamo. Non sappiamo se questa società si islamizzerà ma certamente si sta scristianizzando. Questo non perché persone di fedi diverse sono venute qui ma per il fatto che troppi battezzati non vivono e praticano la propria fede”.
Alessandro Martegani