Foto: Pixabay
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250 mila sciatori e un aumento di un terzo delle presenze rispetto allo scorso anno: sono i numeri con cui si è chiuso il periodo delle vacanze natalizie e di fine anno nei sei poli sciistici del Friuli Venezia Giulia.
Come ha confermato, commentando i dati, l'assessore regionale alle attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, tra il 23 dicembre e il 6 gennaio sulle piste della Regione (Forni di Sopra-Sauris, Piancavallo, Ravascletto-Zoncolan, Sappada-Forni Avoltri, Sella Nevea e Tarvisio), sono giunte 250.597 persone, con un incremento del 34 per cento rispetto ai 187.075 dello stesso periodo del 2024.
La parte del leone l’hanno fatta le piste di Tarvisio, con quasi 85.600 primi ingressi e un incremento del 49 per cento, anche se l’incremento maggiore è stato registrato a Piancavallo, con più 61,3 per cento e 49.580 primi ingressi. Seguono Ravascletto/Zoncolan con quasi 65 mila presenze, Sappada con 25.800, Forni di Sopra/Sauris con 15 mila e Sella Nevea con 9.850 primi ingressi. Accanto ai residenti, in Friuli Venezia Giulia sono stati molti gli sciatori provenienti dal Veneto, ma anche da Slovenia, Croazia, Austria, Germania, Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca,
"Numeri simili – ha detto Bini – non erano mai stati registrati nei sei poli regionali in concomitanza con le festività natalizie. Già negli scorsi giorni avevamo delineato un trend di forte crescita, ma tra Natale e Capodanno le presenze di sciatori sono aumentate ulteriormente raggiungendo l'apice nella giornata del 4 gennaio, in cui sulle piste dei sei poli sono stati registrati addirittura 24.866 primi ingressi".
Fra gli elementi che hanno determinato il risultato Bini ha indicato "la politica dei prezzi applicata sugli skipass, i più competitivi dell'intero arco alpino, e l'attenzione riservata alle famiglie, con diverse promozioni e agevolazioni per chi porta a sciare bambini e ragazzi” oltre, ha aggiunto “all'altissimo livello di qualità delle piste” che hanno retto anche nel “periodo più affollato anche in mancanza di precipitazioni nevose”.

Alessandro Martegani