
È stata la prima cerimonia d’inaugurazione del nuovo secolo di vita dell’Università di Trieste, ma anche l’ultima presieduta da Roberto Di Lenarda, il rettore che fra qualche mese lascerà l’incarico dopo sei anni passati alla guida dell’ateneo dopo un mandato a dir poco non facile, partito con la pandemia, e passato attraverso le crisi internazionali, che non potevano non impattare sull’Università di Trieste.

Ciò nonostante, il bilancio è stato positivo: nel suo intervento che, non senza momenti di commozione, ha aperto la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico, Di Lenarda ha sottolineato come “il punto di partenza fondamentale di questa governance sia stato il miglioramento delle performance didattiche e dell’offerta formativa”. Sono stati attivati di più di 20 nuovi corsi di studio, e “l’Università di Trieste è uno degli atenei italiani in crescita più rapida in termini di iscrizioni, anche internazionali”, con il 30 per cento d’immatricolati in più rispetto al 2019/20 e l’obiettivo di raggiungere a breve i 20.000 studenti.
La partecipazione del Presidente Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico è stato un momento epocale, non solo per l’Università e la città di Trieste ma, più in generale, per le relazioni Italia - Slovenia".
Il Rettore ha ricordato il periodo della pandemia quando, ha detto “l’Università di Trieste si è distinta per la forte opposizione ad approcci antiscientifici, per aver mantenuto una non scontata didattica in presenza soprattutto per gli studenti dei primi anni”, ma anche la firma nel 2020 del passaggio del Narodni Dom alla comunità slovena. Nel 2022 “la partecipazione del Presidente Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico è stato un momento epocale, non solo per l’Università e la città di Trieste ma, più in generale, per le relazioni Italia - Slovenia. Alla nostra Università è stato riconosciuto il ruolo di promotore di questo processo, punto di raccordo e di alta mediazione”. “Nell’aprile 2024, la cerimonia di conferimento della Laurea honoris causa al Presidente Mattarella e al già Presidente sloveno Borut Pahor ha suggellato nel modo più alto questo percorso".
Fra le azioni fondamentali nella gestione dell’ateneo ha ricordato investimenti sul personale, con 75 docenti in più in cinque anni e altre 56 assunzioni programmate, e il personale tecnico amministrativo cresciuto di 95 professionisti, ma anche un piano da sei milioni di euro per l'aggiornamento e il potenziamento della strumentazione scientifica e gli interventi per rendere gli spazi dell’ateneo più moderni e accoglienti.

Il Rettore ha però puntato l’attenzione anche su due temi di stretta attualità: il via libera alla riforma che sposta alla fine del primo semestre il test d’ingresso ai Corsi di Laurea in Medicina, e la crescita delle università telematiche che, ha detto, “rappresenta una sfida in termini di competitività e di modelli educativi alternativi ma anche di etica della formazione, delegata a fondi di investimento spesso stranieri che hanno come unico scopo il guadagno”. Riguardo i test di medicina, ha aggiunto, le leggi si rispettano ma “non posso esimermi dal denunciare la più profonda contrarietà alla modifica delle modalità di accesso ai Corsi, un provvedimento pericoloso, inattuabile, causa di ricadute negative su molti altri corsi di laurea e che parte da premesse scorrette: non mancano, infatti, medici ma attrattività del Sistema Sanitario Regionale. Il numero programmato rimarrà anche con questa riforma e non è concepibile pensare di costruire una graduatoria nazionale sulla base dei voti acquisiti negli esami del primo semestre”.
Si celebra tanto l'eccellenza per gli studenti a tutti i costi, ma non dell’impatto che questo ha sul benessere psicologico della stragrande maggioranza della comunità studentesca, o dell’indifferenza che spesso è presente anche in queste aule.
Fra gli interventi c’è stato anche quello, appassionato, di Anna Colussi, rappresentante degli studenti che ha dedicato il proprio intervento alla situazione internazionale “con 56 conflitti e i 102 giornalisti uccisi nell’ultimo anno”. Una situazione ha aggiunto, che incontra spesso indifferenza e scarsa partecipazione, mentre proprio nell’università dovremmo avere gli strumenti per analizzare le situazioni con occhio critico, abbiamo questo ruolo. “Si celebra tanto l'eccellenza per gli studenti a tutti i costi – ha detto a margine della cerimonia - ma non dell’impatto che questo ha sul benessere psicologico della stragrande maggioranza della comunità studentesca, o dell’indifferenza che spesso è presente anche in queste aule. L’università deve avere un ruolo nel combattere questa indifferenza. A breve ci saranno anche le elezioni dei rappresentanti degli studenti, e anche qui vediamo che è difficile far venire gli studenti a votare. Le dinamiche che vediamo dell’università sono le stesse che vediamo anche fuori, l'astensionismo che vediamo anche fuori si riflette nell’università, forse perché in questi anni stanno succedendo tantissime cose contemporaneamente, e ognuno pensa un po’ al proprio orticello”.
Il momento delicato del contesto geopolitico implica anche l'utilizzo della ricerca per favorire il dialogo all'interno delle relazioni diplomatiche. Questo significa promuovere il rispetto di idee diverse e la difesa delle proprie in un clima di comprensione reciproca".
Fra gli interventi anche quello del governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che ha ricordato come “L’Amministrazione regionale continuerà ad investire nel sapere, nella ricerca e nella formazione, consapevole che lo sviluppo della nostra comunità passa attraverso la conoscenza e l’innovazione”. “Nel triennio 2022-2024, il finanziamento complessivo destinato al sistema universitario regionale ha superato gli 80 milioni di euro, risorse significative per sostenere la didattica, la ricerca, l’innovazione tecnologica, il diritto allo studio, l’innovazione tecnologica, l’ammodernamento delle infrastrutture e la capacità di attrarre talenti. Regione e Università di Trieste sono unite in un’alleanza strategica che darà ancora risultati importanti in settori oggi sempre cruciali come la comunicazione quantistica, l’idrogeno verde, le scienze della vita, l’economia del mare, i distretti del commercio e il sistema sanitario”.

"Come Regione vogliamo continuare a garantire supporto al sistema universitario con tutte le misure possibili", ha aggiunto il Governatore, ricordando come il Friuli Venezia Giulia sia tra le pochissime regioni a garantire i contributi per il diritto allo studio al 100% degli aventi diritto.
Secondo Fedriga, il momento delicato del contesto geopolitico implica anche "l'utilizzo della ricerca per favorire il dialogo all'interno delle relazioni diplomatiche. Questo significa promuovere il rispetto di idee diverse e la difesa delle proprie in un clima di comprensione reciproca".
Alessandro Martegani