Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco

Indicativamente le 14 di oggi: questo l'orario del via ai controlli presso i confini tra Italia e Slovenia, dopo la decisione del Governo italiano di sospendere temporaneamente il Trattato di Schengen sulla libera circolazione in Europa per ragioni di sicurezza legate alla Rotta Balcanica ed alla possibilità di infiltrazioni terroristiche.

Come spiega il quotidiano di Trieste "Il Piccolo", i controlli sarebbero dovuti partire ieri sera attorno alle 21, a conclusione di un vertice presso la Prefettura di Trieste tra i vertici delle autorità locali di sicurezza, poi si era parlato della mezzanotte, dopo ancora della mattinata di oggi, per arrivare quindi al primo pomeriggio.

Per raggiungere la Slovenia bisogna esibire un documento d'identità valido, quando richiesto dagli agenti di polizia ed i carabinieri a presidio dei valichi principali e minori, ferroviari ed agricoli, nei territori delle province di Trieste, Gorizia ed Udine.

Circa 300 gli agenti arrivati in Friuli-Venezia Giulia che saranno impegnati nei controlli che probabilmente saranno supportati anche da moderni strumenti tecnologici, come droni e telecamere.
Queste misure, inizialmente, sono previste per dieci giorni, ma è molto probabile che ci sia una proroga, anche in attesa dell'annunciato vertice del prossimo 2 novembre tra i rappresentanti dei governi di Italia, Slovenia e Croazia.

Intanto, alle preoccupazioni dei lavoratori transfrontalieri e delle famiglie che abitano a ritroso del confine, che quotidianamente attraversano il valico anche semplicemente per accompagnare i figli a scuola, si aggiungono quelle dei negozianti di Rabuiese, che dopo la fatica per riprendere gli affari in seguito alla pandemia di Covid temono un nuovo crollo delle vendite, visto che i potenziali clienti potrebbero essere scoraggiati dalle complicazioni che sorgeranno per raggiungere la Slovenia e dall'altro lato per chi volesse entrare in Italia.

Davide Fifaco