L'Oasi Marina non è solamente un modello per la ricerca dell'acquacoltura multi-trofica, ma è una struttura che a tutti gli effetti fornisce un luogo di riparo agli animali marini ed è pure una piattaforma didattica che verrà messa a disposizione per le scolaresche, gli appassionati, ricercatori e turisti. Lo ha spiegato la biologa Irena Fonda. Il progetto ha l'obiettivo principale di tutelare la biodiversità ed è nato più di 30 anni fa per volontà del biologo Ugo Fonda; l’acquacultura multi-trofica ci ha spiegato Irena Fonda è molto importante per i suoi potenziali per la produzione del cibo in futuro e sarà pure una dimora sicura per moltissimi animali e microorganismi marini.
"Lo facciamo per capire chi potrebbe essere interessante a produrre il cibo, la nostra oasi è troppo piccola per dire che sarà una fonte di cibo, però è un buonissimo modello dove noi possiamo capire cosa è importante, chi potrebbe essere una buona fonte per il cibo per il nostro futuro. Siamo già, diciamo sicuri che ci saranno le ostriche, che ci saranno anche diversi tipi di conchiglie, però non è stato mai fatto prima e per noi è una cosa molto interessante. Perché l'acquacoltura come è, non è sostenibile".
L’idea portata avanti dall’istituto non profit “you(r)sea rimane quella di educare le persone alla consapevolezza dell’importanza della biodiversità del mare e come salvaguardarla, la struttura messa in acqua a Sezza determinerà una iperproduzione degli esseri viventi, ci ha detto la biologa a capo del progetto ribadendo che la peculiarità della struttura è rappresentata dalla capacità di fornire da dimora a numerosi animali. Tra le curiosità, la possibilità offerta Istituto di poter noleggiare simbolicamente per un anno una delle stanze abitate dagli organismi marini per la cifra simbolica di 10 euro, in futuro i locatari avranno la possibilità pure di osservare via web quanto sta accadendo all’interno degli spazi affittati non appena verrà posizionata una camera subacquea.
Dionizij Botter