La cerimonia centrale proprio nel bosco di Brezovica, presso Sisak con l' intervento del capo dello stato Zoran Milanović che sottolineando i valori dell'antifascismo ha detto che il movimento partigiano ha collocato la Croazia nella parte dei giusti. “Il fatto che l’avvenimento sia ricordato con un giorno di festa e che la manifestazione centrale è patrocinata dal governo dimostra che l’antifascismo ha salde radici” ha detto Milanović aggiungendo che va fatta luce sulle violenze e crimini compiuti dopo la liberazione. Per quanto riguarda l’Istria invece la cerimonia principale si è svolta come da tradizione a Plovania, a ridosso del confine croato-sloveno. Organizzato nelle prime ore serali, il raduno ha fatto accorrere più di 400 persone con in testa le associazioni antifasciste dell’Istria croata, slovena e italiana. Vesna Žmak, presidente dell’associazione degli antifascisti del Buiese è stata critica nel confronto del revisionismo storico che cerca di minimizzare i valori antifascisti; valori che - a detta del sindaco di Verteneglio Neš Sinožić, intervenuto in nome dei sindaci dell’area- vanno tramandati alle giovani generazioni. Della stessa opinione pure il governatore istriano Boris Miletić che toccando alcuni temi attuali quali la guerra in Ucraina ha avvertito del pericolo di nuove divisioni causate direttamente dal conflitto ed indirettamente dall’inflazione, dal carovita e così via. “Se oggi viviamo in libertà lo dobbiamo all’antifascismo e a chi ha lottato per questa libertà” ha detto il sindaco di Buie Fabrizio Vižintin che ha annunciato a quarant’ anni dalla sua inaugurazione, il prossimo restauro del monumento ai caduti di Plovania che sarà realizzato con il contributo della Regione, delle sei municipalità dell’ex buiese e con quello dei comuni di Pirano, Isola, Capodistria e Ancarano.
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