Modernizzazione e cambio delle strutture che ospitano la polizia di frontiera slovena. Questa la ragione per la totale chiusura del passaggio di Sicciole-Plovania, valico molto frequentato soprattutto nei mesi estivi e unica alternativa a quello di Dragogna-Caslevenere per il transito tra Slovenia e Croazia, nella parte nord-occidentale dell’ Istria. E sono già in tanti - e specie il grande numero di frontalieri - a esprimere disagio e malcontento per una decisione definita insensata e inopportuna anche perché arriva alle porte della stagione turistica. “La realizzazione dei lavori si sarebbe potuta svolgere durante l’inverno e le restrizioni dovute alla pandemia quando si contavano poche automobili, ma farlo a metà maggio è irragionevole” dicono preoccupati delle lunghe e quotidiane attese alle quali dovranno sottostare dall’altra parte della valle dove - con la liberalizzazione della circolazione ormai alle porte- si riverseranno turisti e pendolari. Da Lubiana fanno sapere che i lavori si concluderanno agli inizi di giugno e quindi prima dell’ afflusso turistico, lavori resi possibili- aggiungono- solo dopo l’ ottenimento dei permessi e l’ espletamento delle pratiche necessarie ad avviare l’ investimento che si aggirerà sui 90 mila euro circa. “Le strutture nelle quali operiamo - vecchie 30 anni - sono veramente obsolete, senza isolamento termico, senza gli spazi adeguati a ricevere le parti e a garantire praticità e funzionalità di lavoro” ci ha confermato un agente di polizia in turno domenica il quale -consapevole dei futuri disagi- ha aggiunto: “Speriamo almeno che il tutto si concluda , così come promesso, entro i primi di giugno”.

(lpa)

Foto: RTV SLO/ Ergyn Zjeci
Foto: RTV SLO/ Ergyn Zjeci