Il centro regionale di trattamento dei rifiuti di Castion nel Comune di Medolino rischia di scoppiare e diventare una bomba ecologica all'apice della stagione turistica. Tra i numerosi difetti sui quali da anni gli ambientalisti richiamano l'attenzione, la capacità limitata rispetto alla quantità di rifiuti prodotti giornalmente in Istria. Ossia è progettato per smaltirne al massimo 390 tonnellate al giorno mentre ora ne arrivano sulle 480. Dunque, non si riesce a trattarli tutti con la dinamica prevista e la conseguenza più vistosa sono i cattivi odori che da anni specie d'estate rendono dura la vita della popolazione e dei villeggianti sistemati nell'area. “Cosa fare?" Questo il drammatico appello della direttrice di Castion Vesna Dukić al sindaco di Pola Filip Zoričić e al presidente della Regione Boris Miletić. “In questo momento”, afferma Zoričič “possiamo unicamente chiudere le porte ai camion con i rifiuti degli alberghi, campeggi e centri commerciali che non siano differenziati". E la legge, precisiamo, impone la raccolta differenziata, che dunque non viene rispettata. In questo senso già in giornata viene inviata una lettera di sollecito a rispettarla, alle aziende che non lo fanno. Il Centro rifiuti di Castion, realizzato con 40 milioni di euro dai fondi europei, è stato inaugurato 3 anni fa. Tra i suoi problemi, la tecnologia obsoleta di trattamento per cui non riesce a rispettare le direttive europee, nonché la mancanza di impianti di compostaggio e smistamento quale fase di pretrattamento che qualcuno si è dimenticato di progettare e costruire. Insomma, avevano ragione gli ambientalisti e l'opposizione politica dell'epoca che per anni hanno contestato il progetto.
Valmer Cusma