L'idea di partenza era quella di celebrare il Giorno del ricordo alla Comunità degli Italiani di Pola, senza dubbio la città istriana più colpita dall'esodo, ma i vertici del sodalizio hanno spiegato che la sede non era disponibile per cui si è ripiegato sulla Comunità di Dignano. Toccante l'intervento introduttivo di Gianclaudio Pellizzer presidente del Consiglio della Minoranza italiana autoctona della regione istriana, che si è soffermato su quello che poteva essere lo stato d'animo di chi dovette abbandonare la propria casa, i parenti, i defunti e il profumo della propria terra per un viaggio nell'ignoto, portandosi dietro le poche cose che potevano stare in una valigia. Successivamente il professor Gaetano Benčić ha inquadrato la tragedia dell'esodo e delle foibe in un preciso contesto storico europeo soffermandosi quindi sui devastanti effetti per queste terre. "Con l'esodo si è infranta la civiltà che per secoli aveva caratterizzato l'Istria. Una civiltà di convivenza in cui la cultura veneziana e italiana era parte creante l'identità istriana. Con l'esodo c'è stata una rottura epocale e noi dobbiamo ricordare quegli eventi anche per non dimenticare l'Istria della convivenza. Se trascuriamo la componente italiana presente l'Istria per tanti secoli, miniamo il futuro di una convivenza'' ha detto Benčić.
Poi la rievocazione dei tempi dell'esodo e delle foibe di Graziano Musizza di Parenzo, che da bambino li visse in prima persona. "Dalla mia città - ha detto - se ne andarono il 90 percento delle famiglie italiane". Sono stati quindi proiettati messaggi video inviati dal deputato italiano al Sabor Furio Radin e dal presidente della Federesuli Antonio Ballarin che ha auspicato il ricongiungimento degli esuli e dei rimasti. Ha mandato un messaggio di saluto pure il presidente dell'Unione Italiana Maurizio Tremul mentre in sala è intervenuto il presidente della Giunta esecutiva dell'Unione Italiana Marin Corva. La celebrazione si è conclusa con la lettura di alcuni brani sull'esodo scritti da Tullio Parenzan e Nelida Milani nonchè di una poesia di Giacomo Scotti.
Valmer Cusma
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