Nell'attesa che si faccia avanti la diaspora istriana alla quale l'iniziativa è rivolta in primo luogo, sono città della penisola quelle che hanno firmato l'atto di adozione a distanza della tipica capra istriana. È rimasta fuori solo Pisino mentre vi hanno aderito Umago, Buie, Cittanova, Parenzo, Rovigno, Dignano, Pola, Albona e Pinguente i cui rappresentanti per l'occasione si sono dati appuntamento al Centro gastronomico educativo sul Colle San Michele presso il capoluogo regionale. L'atto di iscrizione comporta la donazione di 500 euro per capo di cui il 70% andrà a favore degli 8 allevatori registrati nella regione e il rimanente 30% finirà nelle casse del Fondo per il rilancio della capra istriana, per il suo normale operato.
Si spera dunque di rilanciare la capra istriana che nel 2012 era a un passo dall'estinzione mentre oggi se ne contano 180 esemplari. Gli incroci invece sono molto più numerosi. L'adozione della capra istriana a distanza rientra nel progetto internazionale APRO (Iniziativa transfrontaliera per la tutela e la rivitalizzazione della biodiversità con l'impiego di razze autoctone), avviato una decina di anni fa nell'ambito del Programma IPA Slovenia-Croazia.
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