Un incontro che a detta dei partecipanti conferma una volta in più l'ottima collaborazione tra le forze di polizia dei tre paesi, collaborazione che- si è sentito dire- è di fondamentale importanza anche perché aldilà della presenza di un confine nazionale il territorio è unico ed è un territorio attraverso il quale passano non solo migranti ma anche soggetti di interesse investigativo. Igor Ciperle, da un mese circa a capo della Direzione di polizia slovena di Capodistria, ha sottolineato l'importanza dei contatti e della costante comunicazione che proprio ai confini sloveno-croati, diventa tassativa nei mesi estivi quando a causa dell'aumento del traffico vacanziero è necessario garantire fluidità e scorrevolezza del transito. Né Ciperle né il suo collega croato hanno voluto commentare questioni quali le multe ai pescatori croati o l'entrata di Zagabria nell' area Schenghen. "Non rientra nelle nostre competenze" hanno affermato mentre il capo della questura della Regione Istriana, Božo Kirin ha detto che i rapporti tra i due paesi non influiscono in alcun modo sulla collaborazione tra le forze dell'ordine che sono indirizzate alla tutela dell'ordine e alla sicurezza. "Incontri di questo tipo sono fondamentali perché consentono di conoscerci di persona e anche il rapporto personale aiuta nella risoluzione delle problematiche" ha affermato Giovanni Cuciti della Questura di Trieste che ha sottolineato "è importante dunque avere scambio d' informazioni e consentire le attività di contrasto al crimine e addivenire a risultati concreti e rapidi". Sulle pattuglie miste in contrasto all' immigrazione clandestina, il rappresentante italiano ha detto che svolgono un ruolo primario nel rafforzamento dell'attività di vigilanza e che si è in attesa di verifica del loro utilizzo per l'anno prossimo.
Lionella Pausin Acquavita