Un consiglio comunale fiume quello isolano nel quale per prima cosa è stata presentata in prima lettura la proposta di Statuto comunale, rivisto per inserire le comunità locali di Saredo e Baré, istituite in seguito ad un referendum popolare promosso tempo fa. Marko Gregorič presidente della Commissione per le questioni della Nazionalità Italiana ha dato luce verde allo Statuto che agli inizi del mese di maggio è stato anche approvato dalla locale Comunità Autogestita della Nazionalità. Gli articoli che riguardano la Comunità Nazionale, infatti, sono rimasti invariati in questa nuova versione mantenendo i due consiglieri in rappresentanza della minoranza e un vicesindaco che viene “nominato con il consenso della Comunità autogestita della nazionalità italiana”. L’unica richiesta è stata quella di definire meglio cosa si intende con il termine "città di Isola" quando si parla del territorio nazionalmente misto nell’articolo 5 relativo alla Comunità Nazionale Italiana.
I consiglieri hanno poi fatto propria la proposta di riorganizzazione dell’amministrazione municipale, ridefinendo compiti e obblighi degli impiegati e dei diversi dipartimenti. Approvata anche la revisione di bilancio per l’anno in corso e in prima lettura il decreto che regola l’infrastruttura stradale comunale. Quest’ultimo punto ha acceso il dibattito riguardo quale deve essere l’equilibrio tra quelli che sono interessi della collettività e quelli dei singoli proprietari, come il punto successivo relativo alla proposta del regolamento sul quale dovrebbe basarsi lo sviluppo dell’agricoltura locale.
Presentate, anche, le relazioni annuali degli istituti scolastici elementari isolani. Tra questi anche la scuola elementare “Dante Alighieri” e l’asilo “L’aquilone” che accoglie più di trecento bambini, che ha ottenuto il parere positivo del consiglio. Tra i problemi segnalati particolarmente urgenti quelli relativi alla mancanza di spazi e la problematica per un posto macchina per la sosta davanti all'istituto.
Nonostante le congratulazioni finali ai vari istituti, purtroppo sono risultate poco convincenti le risposte fornite dai direttori ad alcune osservazioni fatte dai consiglieri rispetto ad una gestione carente degli studenti con necessità particolari o provenienti da contesti sociali difficili. D'altronde uno dei tre direttori parlando del lavoro scolastico ha dato da intendere che la scuola pubblica è chiamata solo ad istruire e non ad educare e per questo si dovrebbe intervenire dall'esterno.
Barbara Costamagna