Venerdì 4299 test molecolari e 987 contagi, pari al 23%, mentre 8494 test antigenici hanno fatto registrare altri 303 casi per un totale di 1290 contagi confermati. 1047 i ricoverati, dei quali 165 in terapia intensiva. 113 i pazienti dimessi. 22 i decessi. Per quanto riguarda la fascia costiera, venerdì 55 contagi a Capodistria, 14 a Isola, 11 a Pirano, 3 ad Ancarano. Sono 18, secondo l'ultimo bollettino i ricoverati nel reparto Covid dell'ospedale di Isola, uno in terapia intensiva. Tre i decessi.
Intanto sono molti i genitori che stanno condividendo su Facebook l'invito per una iniziativa di protesta, da organizzare domenica mattina, 31 gennaio, sul lungomare tra Semedella e Capodistria, tra le 10 e le 11, dopo che giovedì il governo ha deciso di reimporre la chiusura di scuole e asili nella regione costiero-carsica, tornata in fascia nera a causa del peggiorato quadro epidemiologico. La didattica in presenza per il primo triennio delle elementari era ripresa appena martedì scorso, dopo circa tre mesi di chiusura, come per gli asili. Lunedi tutto il personale scolastico si era sottoposto al test antigenico. Anche i sindaci di Capodistria, Isola e Pirano hanno rivolto un appello al governo per la riapertura delle scuole. I sindaci hanno invitato l'esecutivo a trovare un'altra soluzione, nonostante la necessità di misure volte a limitare la diffusione del virus. Tra giovedì e venerdì in alcuni punti dei comuni costieri sono apparsi striscioni con scritte che invitavano al mantenimento della didattica in presenza: "RESTITUITE LE SCUOLE AI BAMBINI", "LASCIATE LORO ALMENO L'INFANZIA", "RIPORTIAMO I BAMBINI A SCUOLA", queste le scritte. La direzione di polizia di Capodistria ha fatto poi sapere di non aver ricevuto nessuna denuncia riguardante la comparsa degli striscioni. Esprimere determinate opinioni senza insulti, ha rilevato, non rappresenta un reato.
Delio Dessardo