Elaborato dal gruppo di lavoro istituito nel febbraio del 2021 e composto dai traduttori dipendenti delle amministrazioni istriane e da esperti di diritto italiano e croato, il Glossario - come spiegato a Pisino - vuole essere un primo passo verso l'omologazione linguistica. "In questi primi due anni ci siamo dedicati soprattutto agli statuti delle Città e dei Comuni della Regione istriana, confrontando i termini usati come traducenti e abbiamo individuato un alto tasso di oscillazione per alcune voci, chiara indicazione del disagio dei traduttori che quando devono fare una scelta non sanno decidere" ha detto tra le altre cose Marina Barbić Poropat che ha spiegato le modalità di lavoro basate sull'individuazione delle incoerenze, la discussione volta a creare una visione d'insieme seguita da proposte specifiche di sistematizzazione della terminologia.
Del gruppo di lavoro pure Cristina Sodomaco Damijanić, traduttrice della Città di Pola, che ha fatto alcuni esempi quali l'uso improprio dei termini decreto, provvedimento o altri usati per la parola croata "odluka" che ora si propone di tradurre con "delibera", quando l'atto è adottato da un organo collegiale e "decisione" quando lo adotta un organo monocratico. "Si tratta di un lavoro importante per le unità dell'autogoverno locale e regionale, per quelli che si occupano delle due lingue e per l'affermazione qualitativa dell'italiano che è lingua paritetica" ha affermato la vice presidente della Regione istriana Jessica Acquavita che ha rilevato l'importanza dell'applicazione delle soluzioni proposte. Anche l'assessore o - secondo le regole del glossario - la dirigente del Dipartimento amministravo per la CNI e gli altri gruppi etnici Tea Batel ha affermato che "Bisognerà ora fare in modo che Città e Comuni implementino nei loro atti i termini unificati e raggruppati in questo Glossario che è stato già esteso a tutte le istituzioni ed è consultabile sulle pagine internet della Regione".
Oltre che alla sensibilità delle autorità regionali e comunali si fa affidamento ai vice-sindaci eletti dalla CNI e ai consiglieri italiani mentre l'assessorato non si ferma qui e pensa di prorogare il mandato al gruppo di lavoro poiché consapevole che l'analisi e il confronto hanno portato a risultati che possono essere condivisi e, una volta applicati, elevare la qualità della lingua italiana nella Regione istriana. (lpa)