Gabriella Pison vive due realtà: la medicina, principale professione definita la sua fede laica, e la scrittura. Due mondi diversi ma che ha sempre fatto combaciare grazie alle regole. Il suo penultimo romanzo pubblicato nel 2019, “La casa Matrioska” è un Fantasy, meglio descritto da lei come Urban fantasy, un genere al quale è stata vicina fin da piccola e che come ci ha spiegato l’ha sempre affascinata per le sue caratteristiche.
“Una cosa che mi piace dire è che nella tecnica narrativa del Fantasy ci si avvale di quella che viene detta sospensione di incredulità, cioè un fenomeno quasi inconscio nel lettore che sospende per un attimo la sua razionalità e legge liberamente. Quindi non si crea dei pregiudizi, non pensa questo è falso, questo è vero, questo è inventato, anzi c’è questa tensione del lettore che si avvicina al genere di lasciarsi andare”.
Il romanzo parla di Irena, una giovane donna costretta a migrare a causa della crisi economica del suo paese natio. Si sposta a Lubiana, città scelta non a caso dall’autrice, la quale si definisce “affascinata” da essa per il suo essere balcanica e liberty allo stesso tempo, e soprattutto perché caratterizzata dalla multiculturalità, una città ricca di stimoli e suggestioni. La protagonista affronterà “amori dannati, fulminanti manoscritti, donne temibili e ambigue, omertosi silenzi e visioni spaventose”. Ma perché le è stato dato il nome Irena?
“La protagonista Irena è nata perché 30-40 anni fa ho conosciuto una ragazza qui a Capodistria. Era una ragazza che aveva affrontato un sacco di problemi esistenziali, quindi non voglio dire che avevo un debito per ricordarla, ma mi aveva creato delle emozioni abbastanza forti. Per questo ho pensato di dare il suo nome alla protagonista, per ricordare una persona che aveva sofferto e vissuto intensamente.”
Gabriella Pison ha espresso la volontà di continuare a scrivere in futuro, dedicandosi in
particolar modo alla poesia, genere che ultimamente ha messo un po’ da parte, e sicuramente tornerà ad immergersi nel mondo Fantasy, il quale le dà la possibilità di tirar fuori il suo lato fanciullesco e giocoso, dando voce a dei nuovi personaggi.
B.Ž.