E' di 2.100 euro all'anno il diritto di concessione o canone annuale che la direzione del Parco nazionale delle isole Brioni impone di pagare ai barcaioli che fanno fare ai turisti il giro attorno all'arcipelago. Da anni protestano senza ricevere risposta dicendo che in nessuna parte al mondo Croazia inclusa si paga una quota del genere. E dato che finora quest'anno le barche sono rimaste all'ormeggio nei porti di Pola e Fasana, hanno incrementato la protesta chiudendo con i loro natanti il porto di Fasana. Nel frattempo il Ministero croato dei trasporti, del mare e delle infrastrutture ha inviato ai media una nota secondo cui il Parco nazionale delle isole Brioni non è autorizzato a richiedere il pagamento di alcun canone per il semplice transito in mare delle imbarcazioni.
Tale nota ha spiazzato il direttore del parco stesso Marno Milotić secondo il quale però l'area marina in questione sarebbe di competenza del Ministero della tutela dell'ambiente. ''La legge è chiara'' spiega il direttore "e dice che chiunque svolga attività commerciale entro i confini di un'area protetta è tenuto al pagamento del canone di concessione''. Dunque da Zagabria due risposte diametralmente opposte alla domanda sulla legalità della tassa di transito attraverso le acque del parco nazionale. A questo punto al direttore non rimane altro che richiedere spiegazioni ai due ministeri. E una delle imbarcazioni che aveva partecipato alla protesta, al rientro nel porto di Pola causa un guasto ai comandi ha urtato contro la banchina e in seguito ai danni riportati è colata a picco in pochi minuti. Fortunatamente nessun ferito.
Valmer Cusma
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