Dopo Zagabria la Regione istriana è al secondo posto per numero di contagi: 38 complessivi tenendo conto di due cittadini stranieri e del ristoratore di Verteneglio morto la settimana scorsa. Così l’unità di crisi conteale ha fornito la mappatura degli infetti: 11 provengono dall’ umaghese, 8 -inclusa la vittima- da Verteneglio, 5 sono gli ammalati di Pola, 4 di Cittanova, 3 di Parenzo e altrettanti di Dignano, 2 di Albona mentre Rovigno ed Arsia registrano ciascuna un caso. “In questi ultimi giorni la curva dei contagi è uniforme ma ancor sempre in salita, siamo entrati in una fase decisiva perché o riusciremo a bloccare l’espandersi dell’epidemia e bloccare il numero degli infetti oppure questa si espanderà” è stato dichiarato a Pola.
Va detto che gli istriani stanno – generalmente- rispettando le misure restrittive che i vertici regionali hanno adottato con anticipo rispetto alle altre aree del paese. Qualche piccolo intoppo iniziale si è verificato con il rilascio delle certificazioni per le circolazioni intercomunali, permessi che vengono concessi - ricordiamo- per motivi di lavoro o di salute. Più di mille e 500 le richieste pervenute all’unità di crisi di Parenzo dove è servito un po’ di tempo per espletare tutte le pratiche. Dalla regione va ancora segnalata ancora la decisione del sindaco di Rovigno, Marko Paliaga che ha dato disposizione di preparare la palestra di Valbruna per il ricovero di eventuali ammalati. “Speriamo che non serva ma la prudenza in casi come questo non è mai troppo perciò è meglio essere pronti a tutto” ha affermato il sindaco rovignese.
(lpa)