Dopo aver avviato l'iter procedurale per il riconoscimento europeo del miele istriano, cammino promosso a inizio anno dalla sezione capodistriana della Federazione degli apicoltori sloveni e dall'omonima associazione dell'Istria croata, ora si punta sulla salvaguardia e valorizzazione del pecorino istriano. La conferma arriva dal Ministero per l'agricoltura, le foreste e l'alimentazione di Lubiana che comunica dell'inoltro della pratica da parte dei produttori di pecorino dell'Istria slovena e croata con inclusi quelli delle isole quarnerine. Come noto, l'ottenimento del marchio DOP richiede il rispetto di alcune condizioni e in primo luogo la produzione del formaggio con latte di pecora intero proveniente dalla zona d'origine, l'alimentazione degli ovini basata in prevalenza sull'utilizzo diretto dei pascoli naturali, prati ed erbai che conferiscono al prodotto finale un'elevata qualità ed un sapore e gusto unici. Al di là del futuro valore economico, questa nuova iniziativa comune ha un grande significato politico, ma anche simbolico. Va a confermare che gli anni persi in diatribe e scontri come quelli per il riconoscimento del vino teran/terrano sono ormai alle spalle e che in Istria, nonostante la suddivisione statale, si va rafforzando la consapevolezza che quell'unione derivante dal comune retaggio storico e culturale è un punto di forza e non di divisione.
Lionella Pausin Acquavita
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