La multinazionale British American Tobacco aveva acquisito la fabbrica di Canfanaro 5 anni fa dal Gruppo Adris di Rovigno al prezzo di 505 milioni di euro. E subito aveva investito 60 milioni per il miglioramento e l'ampiamento della produzione di sigarette, destinata all'80 percento all'estero. In tutto questo tempo la pressione fiscale sul tabacco ha continuato a salire tanto che in base all'ultima decisione del governo croato l'accisa su 1.000 sigarette passa da 44,67 a 50 euro. Un ritocco che ha fatto traboccare il vaso del malcontento della compagnia, tanto che appunto sta valutando di trasferire la fabbrica all'estero. Diventano così a rischio 500 posti di lavoro, senza contare le 700 famiglie della Slavonia che vivono della coltivazione del tabacco fornito alla fabbrica. La chiusura della fabbrica di Canfanaro avrebbe effetti devastanti non solo sul piano occupazionale ma pure in termini di mancate entrate del bilancio statale nel quale annualmente la compagnia versa 400 milioni di euro sottoforma di tasse. Senza considerare le ricadute sul clima investizionale nel paese. Ci sono comunque le prime reazioni intese a scongiurare il catastrofico scenario. Il parlamentare istriano Anton Kliman e il sindaco di Rovigno Marko Paliaga sollecitano un incontro chiarificatore tra i vertici della compagnia e il governo. Alla loro voce si è unita quella del leader della Dieta democratica istriana Boris Miletić.
Valmer Cusma
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