A quasi un anno dallo spettacolare arresto degli alti dirigenti del Gruppo Uljanik di Pola, al termine dell'inchiesta la procura regionale di Fiume ha sollevato il capo d' imputazione nei loro confronti. I reati contestati rientrano nella sfera della gestione economica, dell'abuso di fiducia e truffa nelle sovvenzioni. Tra il 2010 e il 2016, cosi l'accusa, il management della compagnia ha firmato contratti per la costruzione di 4 navi portarinfuse da parte delle maestranze dello stabilimento navalmeccanico Scoglio Olivi, l'azienda più importante del gruppo. Ebbene il prezzo concordato con i committenti era inferiore rispetto ai costi di produzione, quindi hanno agito consapevoli che andavano incontro a perdite di gestione. Inoltre, erano coscienti che i committenti stessi non disponevano completamente dei mezzi per il finanziamento della costruzione. Il management, cosi ancora l'accusa, avevano accettato quale forma di pagamento o finanziamento azioni preferenziali dei committenti, senza la verifica del loro effettivo valore sul mercato. In questo modo il Gruppo Uljanik è stato danneggiato per 98 milioni di euro. Tra gli accusati figurano l'ex presidente della direzione del Gruppo Uljanik Gianni Rossanda, poi Marinko Brgić e Veljko Grbac che facevano parte della direzione stessa e Maksimilijan Percan, presidente della direzione del cantiere 3 maggio di Fiume, anch'esso incluso nel Gruppo Uljanik.
Valmer Cusma