All'odierna assemblea dei creditori dell'Uljanik, tenutasi presso il Tribunale commerciale di Pisino è stata approvata la proposta della curatrice fallimentare Marija Ružić di avviare il processo di liquidazione in questa che è la società madre dello stabilimento navalmeccanico Scoglio Olivi. Come da lei spiegato non sussistono le basi sulle quali fondare un eventuale piano di ristrutturazione. "La società - ha precisato - non realizza entrate e non ci sono speranze che possa farlo nemmeno in futuro". Inoltre il suo debito di 650 milioni di euro, supera notevolmente il valore del patrimonio sempre fermo a 235 milioni. In altri termini, la decisione sulla liquidazione prevede la cessazione di tutte le attività e la vendita del suo patrimonio, tranne i beni che potrebbero venir impiegati per l'eventuale ripresa della produzione cantieristica. Questa potrebbe venir affidata a un nuovo soggetto giuridico, che ha anche un nome, per la precisione 'Uljanik brodogradnja 1856'. In questa nuova società dovrebbero confluire la concessione sul demanio marittimo e le attrezzature necessarie per la ripresa della cantieristica. Però di quest'ultima possibilità non si è parlato all'odierna assemblea dei creditori. La decisione in merito ora spetta al governo croato.
Valmer Cusma