Foto: Radio Capodistria/orangewinefestival.si
Foto: Radio Capodistria/orangewinefestival.si

Il festival di Isola, da ormai un decennio, si impegna a presentare viticoltori con la stessa mentalità di produzione sostenibile, ecologica e biodinamico. Tra questi anche uno degli organizzatori, Matej Zaro, che prima dell'inaugurazione ci ha spiegato che gli organizzatori sono “più euforici che contenti, perché praticamente dopo due anni si ritorna a creare l'evento nella sua veste consueta, ovvero tradizionale. Ciò significa che torna a casa in piazza Manzioli, a Isola, dove la storia è praticamente nata. Questa dovrebbe essere la decima edizione. Comunque durante il periodo covid noi abbiamo continuato e abbiamo portato avanti tutte le nostre attività con i vari festival virtuali, come il Vinitaly a Verona, il Festival di vino più importante al mondo, svoltosi l'anno scorso sotto le restrizioni del covid. Quest'anno, invece, in forma consueta. ll Vinitaly è stato un'anteprima e oggi siamo qui a isola con 60 produttori, circa 20 rappresentanti delle astronomia slovena, locale ed estera. Ci sarà da divertirsi oggi ”.

Gli orange wine rappresentano solo qualche punto percentuale della produzione totale di vino e sono quindi ancora un segmento di nicchia che però è riuscito a ritagliarsi il proprio spazio nell'alta cucina. Alla vigilia dell'evento al Teatro di Capodistria è stato presentato documentario Call it Amber, girato in molte località, tra cui Georgia, Slovenia e Italia.