Incentrati sulla vita di Cristo, gli affreschi del XIV secolo sono tra i più importanti in Istria. “E’ come se tenessimo in mano il Vangelo”, ha dichiarato lo storico dell’arte Marino Baldini riferendosi alle raffigurazioni sulla Natività, l’adorazione dei Magi fino all’ Ultima cena e Resurrezione. E anche per tutelare questo inestimabile patrimonio, scoperto quasi per caso una trentina di anni fa, che è stato avviato nel 2022 il progetto di recupero della Chiesetta di San Barnaba, promosso dalla comunità locale con in testa l’amministrazione comunale, la Comunità degli italiani e la Parrocchia e riconosciuto poi dal Ministero alla cultura di Zagabria, dalla Regione Istriana e dalla Regione Veneto che lo hanno sostenuto finanziariamente. Ed è stata proprio quest’ultima a stanziare la cifra maggiore: più di 36 mila euro dei 103 mila complessivi spesi nelle due fasi di recupero. Da qui l’intervento a Visinada di Luigi Zanin responsabile della Cooperazione internazionale che ha rilevato gli effetti positivi dell’apposita Legge volta alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale veneto in Istria e Dalmazia.
Presente a Visinada pure Ettore Beggiato promotore, 30 anni fa, della normativa che ha portato alla realizzazione di oltre 800 iniziative che includono restauri di mura, piazze, palazzi, ricerche, pubblicazioni e manifestazioni varie, ma che – come ha sottolineato la vicepresidente della Regione istriana Jessica Acquavita “avvalorano soprattutto quel legame inscindibile che da sempre esiste tra Istria e Veneto”. Della stessa opinione pure il sindaco di Visinada Marko Ferenac e la sua vice Neda Sainčić Pilato che hanno ricordato pure gli altri progetti realizzati con il supporto del Veneto: il restauro di Casa Maraston, il Vecchio fontico o Casa “Leon”, il campanile, la cisterna di Battistella e poi la pubblicazione della monografia “Visinada nel tempo”.
(lpa)